Pubblico i seguenti contribuiti relativi alla Crisi del Governo ed allo scontro tra caste e poteri in Italia:
Azione Universitaria inscena seggi elettorali per chiedere il voto ed esponi striscioni.
“Gli studenti hanno risposto alla grande alla nostra iniziativa per affermare a gran voce che i giovani e gli universitari chiedono di andare subito al voto” così Andrea Volpi, Capogruppo del Centro Destra Universitario nel Consiglio Nazionale degli Studenti, a margine dell’iniziativa che ha visto gli studenti allestire seggi elettorali nella facoltà di Economia dell’Ateneo di Roma 3.“La grande partecipazione all’iniziativa e la coda alle nostre urne – aggiunge Volpi – sono la testimonianza che gli studenti italiani sono stufi di un governo e di un ministro incompetente rei di aver destinato ad un futuro tragico non solo il mondo accademico ma il Paese intero”. “Basta Mondezza, Via Prodi” e “ L’Italia agli Italiani – Elezioni Subito” sono stati gli striscioni e gli slogan più ricorrenti della mattinata.Contemporaneamente, nell’Ateneo di Tor Vergata, una trentina di studenti di Azione Universitaria hanno manifestato dietro lo striscione esposto nella Facoltà di Ingegneria con su scritto “Niente trucchi elezioni subito”. È quanto fa sapere in una nota Luciano Cavaliere, Dirigente Nazionale di AU.“Oltre alla consueta distribuzione di volantini - prosegue Cavaliere – i nostri militanti hanno invitato, con grande successo, gli studenti a votare usando dei facsimile di schede elettorali e delle urne che abbiamo collocato nella facoltà. La nostra iniziativa e soprattutto le code di studenti alle urne sono indice della volontà dei giovani italiani di andare subito al voto senza trucchi e senza dare il tempo a Prodi di fare sospette campagne acquisti tra i senatori”.
Italia, lo scontro tra caste e poteri.
Come sempre non possono essere noti in anticipo tutti gli sviluppi conseguenti a quella che si profila essere l’ennesima crisi di Governo e, più in generale, del Centro-Sinistra che assomiglia sempre più ad un campo di battaglia dove sembra vincere il cosiddetto “fuoco amico”. Il caso ha voluto che l’episodio scatenante della crisi fosse la recente vicenda giudiziaria all’ex Ministro della Giustizia e della sua consorte, divenute (più o meno involontariamente) “vittime” di una frangia estrema e “politicizzata” della Magistratura. Quindi, la maggioranza dell’Unione ha perso un ultimo tassello fondamentale a causa di una manovra gestita dall’avversario numero uno del leader della ex-Casa delle Libertà, di cui si ricordano le derise, quanto inascoltate ed inopportune, lagnanze dalle azioni delle fantomatiche “toghe rosse”. Dunque, c’è una realtà che ormai sembra manifestarsi a molti (che lo stesso Parlamento ha recentemente fatto intendere di avere ormai chiaro): in crisi non è solo il Governo attuale (indipendentemente dalla collocazione politica) ma il rapporto fra i poteri giudiziario e politico (in senso estensivo). Il drammatico scontro in atto potrebbe nuocere a tutto lo Stato ed al popolo. Ed i giornali sembrano non rendersene conto. Così, gli osservatori più attenti, hanno compreso che sia la Politica, sia la Magistratura, sia la Stampa hanno perso ogni aderenza con la realtà del Paese. Basti pensare gli argomenti di strettissima attualità sono le modalità politicizzate di scelta dei concorrenti di S. Remo, l’ipotesi di matrimonio di Carla Bruni, l’opportunità o meno della presenza dei politici in Piazza S. Pietro per esprimere solidarietà al Papa, la ricerca di una soluzione equa e solidale ai cumuli di immondizia della Regione Campania. Bene, questo elenco è volutamente invertito rispetto all’ordine di reale importanza, ma è quello che sembra evidenziarsi ad un’attenta lettura dei quotidiani. Insomma, c’è uno scollamento troppo forte tra le “caste” interessate a lotte di potere e a difendersi se attaccate: lo conferma la storia degli ultimi 20 anni, da quando, dopo “mani pulite”, abbiamo assistito ad uno scontro più mediatico che reale che non ha fatto altro che rafforzare i singoli potentati senza mutare gli equilibri di potere. Ed il popolo paga ed il Paese è sempre più in difficoltà, economicamente e non solo.
Fonte: Coordinamento Generazione Protagonista