Il campo nomadi di Castel Romano, che doveva essere solo una sistemazione provvisoria, rischia di diventare uno dei cinque maxinsediamenti paventati dal Patto per la sicurezza, siglato nel mese di Maggio dal Sindaco di Roma Walter Veltroni e dal Ministro Amato. Inoltre, la proposta di delibera numero 69, formulata dalla giunta capitolina, prevede l’acquisto da parte del Comune del terreno della riserva naturale Decima Malafede, al fine di ampliare l’insediamento già esistente.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto l’insufficiente organico di forze dell’ordine presenti nei territori adiacenti, Ardea compresa;
Viste le difficoltà obiettive per i controlli sistematici sulla clandestinità;
Vista la direttiva Ue del 2004 che afferma esplicitamente che il requisito per potersi fermare in un paese membro è l'autosufficienza economica;
Vista la Dichiarazione congiunta dei Ministri dell’Interno degli Stati del G6, siglata il 18 ottobre 2007 a Sopot (PL), dove si sostiene che “l’espulsione si è rivelata un efficace strumento per proteggere la popolazione dagli extracomunitari che rappresentano una minaccia alla sicurezza nazionale”;
Considerato l’evidente e documentato aumento dei reati legati alla presenza di campi e insediamenti dei nomadi;
Considerata la presa di posizione del Sindaco di Ardea, Dott. Carlo Eufemi, comunicata alla stampa in data 23 ottobre 2007;
CHIEDE
Al Sindaco di Roma Walter Veltroni di aprire un tavolo di concertazione con le amministrazioni limitrofe per trovare soluzioni ideali e condivise;
Di bloccare ogni tipo di compra-vendita rivolta all’incremento della popolazione del campo nomadi di Castel Romano e contestualmente dismettere il campo esistente;
Di effettuare incisivi controlli sulla legalità e la clandestinità nel suddetto insediamento.
Ardea, lì 25 ottobre 2007
Questo il testo dell'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Ardea riunito in seduta straordinaria lo scorso il 25 ottobre . Mi auguro che tale iniziativa sia ripresa anche dai comuni limitrofi e che venga recepita al più presto dall'amministrazione capitolina.